Buttare giù il muro tra cucina e sala? Cosa sapere prima di iniziare

Sogni un open space tra cucina e soggiorno? Sei in buona compagnia.
Sempre più persone scelgono di unire gli spazi per rendere la casa più luminosa, ariosa e funzionale.
Ma prima di prendere martello e scalpello, c’è qualcosa che dovresti sapere.
Perché abbattere un muro interno non è sempre così semplice.

Si può abbattere un muro interno?

Sì, ma dipende.
Tutto ruota attorno a una domanda fondamentale:
Quel muro è portante o no?

Se si tratta di un tramezzo, quindi una parete che serve solo a dividere gli ambienti, demolirlo è tecnicamente semplice.
Se invece il muro è portante, cioè contribuisce alla stabilità dell’edificio, la questione cambia: servono verifiche strutturali, autorizzazioni e spesso soluzioni tecniche di rinforzo.

In ogni caso, è essenziale farsi seguire da un tecnico per capire bene come muoversi.

Come si riconosce un muro portante?

Ci sono dei segnali che possono aiutarti a capirlo, ma attenzione: non basta il “fai da te”. Serve una conferma da un esperto.

Ecco alcuni indizi:

  • Spessore: se supera i 20 cm, potrebbe essere portante.

  • Materiali: cemento armato o mattoni pieni indicano struttura.

  • Posizione: spesso sono lungo il perimetro o nel cuore della casa.

Planimetria catastale: è lo strumento più affidabile per saperlo.

Che permessi servono?

Anche qui dipende dal tipo di muro:

  • Se non è portante: non serve il permesso edilizio, ma è obbligatoria la CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata), che deve essere redatta da un tecnico abilitato.

  • Se è portante: serve la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), con una relazione tecnica firmata da un professionista.

Entrambe vanno presentate al Comune prima di iniziare i lavori.

E dopo i lavori?

Una volta eliminato (o parzialmente demolito) il muro tra cucina e sala, ci sono alcune cose da sistemare:

  • aggiornare la planimetria catastale,

  • inviare la comunicazione di fine lavori,

  • presentare il collaudo finale,

  • e, se previsto, richiedere il certificato di agibilità.

Anche modifiche “minime” cambiano la distribuzione degli spazi, e quindi vanno sempre documentate.

Occhio alla nuova piantina catastale

Se stai trasformando cucina e sala in un ambiente unico, magari con un angolo cottura, la nuova configurazione va rappresentata fedelmente al Catasto.

Non è solo una formalità: è un passaggio importante per evitare problemi futuri, specialmente se in futuro vorrai vendere.
La piantina deve essere redatta da un tecnico e includere ogni modifica con precisione, anche quelle che ti sembrano minime.

Ogni casa riflette chi siamo.

A volte, abbiamo voglia di cambiare.

Capita di voler aprire gli spazi, seguire le tendenze del momento o semplicemente dare un nuovo respiro alla propria casa.
E lo capiamo perfettamente.

Anche il nostro reparto valorizzazione lavora ogni giorno per anticipare i gusti, aggiornarsi sugli stili più attuali e creare ambienti che colpiscano fin dal primo sguardo.
Il nostro obiettivo è sempre lo stesso: far sentire chi entra… già a casa.

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